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La domanda è quando è nato il borgo marina di Cervia?

(Fonte: "La Marineria di Cervia"a cura di R.Lombardi)
Del porto di Cervia si hanno già notizie storiche fin dal medioevo, mentre a partire dal 1600 ritroviamo mappe che ci fanno vedere lo sviluppo nel tempo del borgo marina, come si nota dalla piantina a lato la zona dove sorgerà il borgo marina nel 600 era mare, si vede Cervia vecchia posta in mezzo alle saline e la "Torre Nuova" col magazzino del sale situato all'imbocco del porto.
Quello di Cervia era un porto artificiale, non collocato alle foci di un fiume svolgeva una dupplice funzione di canale immissario ed emissario delle saline. Il basso fondale permetteva solo l'attracco di piccole barche ma con l'utililizzo delle burchielle a fondo piatto si poteva incrementare il commercio del sale via mare.



cervia

torre
Il 9 novembre 1697 Papa Innocenzo XII approva la riedificazione di Cervia, usando i materiali di Cervia vecchia e col materiale delle fornaci di Ravenna, in parte arrivato via mare, il 24 gennaio 1698 il vescovo di Cervia Riccamonti benedisce la posa della prima pietra, l'impianto quadrilatero della città viene terminato nel 1714 e nel 1740 si completa la costruzione della chiesa di S.Antonio da Padova






piantina
Da una riproduzione della fine del 1700 di un'opere conservata agli Uffizi di Firenze si nota che il borgo marina, come lo conosciamo adesso, non esisteva ancora, nella mappa accanto e nell'ingrandimento sotto, si vede però che, a differenza della mappa del 1600, la torre ed il magazzino hanno guadagnato terreno, al lato nord ci sono la darsena, il nuovo magazzino del sale, e il cimitero, al lato sud il già esistente magazzino del sale, la torre S.Michele e due nuove costruzioni: 'Casa e magazzino di particolari", "Casina di sanita e venale"
mappa
(clicca per ingrandire)

In una mappa di Cervia del 1825 conservata all'archivio statale di Roma si vede la nascita del borgo marina, infatti nei documenti del periodo napoleonico
(gli stati di famiglia del 1811) trovo circa 8 famiglie di pescatori e la maggior parte abita nel quadrilatero cervese rione marina di proprietà del capitolato di Cervia, solo la famiglia Travisani nel 1814 si trasferisce nei "sobborghi molo del porto"di proprieta di Mariani Francesco.
piantina

In questo periodo le case non sono di proprietà dei marinai ma delle diverse famiglie facoltose di Cervia tipo: Guazzi, Mariani, Ghiselli date in affitto ai pescatori che a partire dal 1815 arrivano a Cervia dalle citta littoranee dell'Adriatico: Chioggia, Burano, Goro, Comacchio, Pesaro, Rimini.
Uno dei primi ad arrivare (nel 1815) è la famiglia di Francesco Penso col figlio Angelo.
Nel corso degli anni che seguono arrivano altre famiglie i cui cognomi e discendenti sono ancora presenti a Cervia: Penso Felice, tre rami dei Bonaldo, Lunardini, Giulianini, Veronesi, Modanesi, Tiozzi, Fioravanti, Padoan Giovanni, Padoan Felice, Ranzato, Bellini, Sartini, Taddei, Foli, Folli, Pirini e forse gli ultimi arrivati da Chioggia i Ravagnan, per cui la nascita del borgo marina la si puo fissare attorno al 1812/25 e forse la prima famiglia che diventa proprietaria della propria abitazione è quella dei Penso detti i "Busighin", infatti nei censimenti del 1862 Angelo figlio di Francesco è possidente di tre case dove abitano i suoi figli, Luigi, Felice, Francesco e Domenico
A partire da quelle prime case, poco a poco, si consolida la costruzione del borgo con le tipiche case a schiera che caratterizzano questa parte di Cervia, certo che quei primi abitanti del borgo marina non potevano immaginare che il loro luogo di lavoro, quasi duecento anni dopo, sarebbe diventato quello che è oggi: la vetrina di Cervia, grazie a diverse iniziative: il giovedì del borgo, il borgo al lume di candela, lo sposalizio del mare, la sagra della cozza, i tanti ristoranti che offrono menù di pesce alla portata di tutti, le iniziative del Circolo culturale La Pantofla, il comune di Cervia, che negli ultimi anni ha rinnovato profondamente l'estetica di questa strada.
Il borgo marina, sopratutto nel periodo estivo, è diventato un richiamo inresistibile per le persone che visitano la nostra città.
borgo marina borgo marina
borgo marina borgo marina
   

Una sequenza di foto/cartoline del borgo marina dal 1908 al 2014
1908 1920
1940 1950
1960 1970
1990 2014

In questa pagina pubblico le storie che incontro quà e là dei pescatori del borgo marina.
Fonte: Alfio Troncossi Borgo Marina, vale a dire le abitazioni dei pescatori, si estendeva dalla Torre San Michele alla spiaggia, costeggiando il canale.

Si trovavano all'inizio le famiglie della Zulima, dei Penso, dei Tiozzi, dei Ranzato, dei Guidotti, dei Modanesi e dei Mazzanti. Nei pressi operava e opera un forno, che al mattino spandeva il suo profumo per tutto il borgo. Dietro al forno c'erano le famiglie dei Bonaldo e dei Zannini. Seguiva poi la bottega di generi alimentari di Anita Ricci. Seguivano poi altre abitazioni di Modanesi, Bellini e Ranzato. Appresso il negozio del barbiere Ponti, la famiglia Piraccini, il deposito di ferramenta e legnami dei Bellini e la famiglia Foli. Dietro alla loro abitazione c'era la falegnameria di Guerrini. Si proseguiva con la famiglia Lucchi che vendeva il pesce. Poi ancora le famiglie Medri, Bici, Bonaldo e la bottega di Penso "Garganel" ( venditore di oggetti vari e generi alimentari). A fianco la tabaccheria dei Casanova, poi i Bertoni, i Cecchini, i Penso, i Rinaldini e ancora una famiglia Penso. Dopo lo squero si trovavano le case dei Padoan, dei Bellucci e il cantiere Sartini-DeCesari e infine i Ravagnan e gli Aleotti. Sull'altro lato della strada, vicino al canale si ergeva un edificio adibito a mercato del pesce, poi le abitazioni degli Evangelisti, dei Padoan, dei Beltrami e un poco più avanti risiedevano i Taddei, i Penso, i Fioravanti, i Girometti, i Soprani e i Lunardini.
 
Sartini Tullio Tra i certificati di morte del Tribunale di Ravenna ho trovato questa triste storia sono un paio di pagine che ci raccontano della morte di Sartini Tullio:
"Nell'anno 1901 oggi 24 ottobre compaiono davanti a me, Romeo Curzi delegato del posto di polizia giudiziaria i seguenti signori:
1) Roberto Gibertini medico chirurgo
2) Penso Domenico di fu Angelo di anni 60 marinaio
3) Penso Arturo di Saturnio di anni 18 marinaio

che dichiarano: "verso le ore 2:30 di oggi ci trovavamo ad un chilometro della bocca di Porto Corsini con vento contrario improvvisamente cadde un fulmine sulla barca uccidendo il compagno Sartini Tullio di Emilio di anni 19 e ustionando l'altro compagno Penso Giuseppe di Domenico di anni 27 e danneggiando gli alberi e le vele della barca, dopo avere coperto il cadavere di Tullio ci dirigemmo subito verso il porto di Cervia arrivando verso le 9 del mattino".
Il dottor Roberto Gibertini dichiara: "Questa mattina sono arrivato verso le 9;30 al porto e ho constato che il cadavere di Sartini Tullio presentava ustioni di primo grado alla parte laterale sinistra sulla faccia e sul torace, il cadavere aveva, nella parte della regione cardiaca, una chiazza violacea della lunghezza di cm. 5 e larghezza di cm. 3 ed emanava un forte odore di bruciato e ritengo che il tutto si debba attribuire ad un colpo di fulmine.

Penso Angelo
e Francesco
1821

Governo Pontificio
Porto di Cervia, oggi 24 Marzo 1821. 
Avanti l'illustrissimo signor Conte Claudio Ressi, Agente Consolare di Sua Maestà Austriaca nel Porto di Cervia, comparisce Francesco ed Angelo Penso, padre e figli di Chioggia ed espone come,  avendo egli stabilito il suo domicilio in Cervia - conforme apparisce dal Certificato della Magistratura Locale che  riverentemente rende ostensibile - intende ora di rinunciare ai diritti che fin qui ha goduto come pescatore e Padrone d'un Bragozzo denominato Sant'Antonio di Bandiera Austriaca, poiché determinatosì così di stabilirsi a Cervia, ora va egli ad implorare il permesso di essere trattato come suddito Pontificio ed innalzare Bandiera Papale.
Con la presente perciò intende di essere , tanto lo stesso Francesco che il di lui figlio Angelo, eliminato dai Registri di Lei quanto il Bragozzo suo di sopra citato.
E pieno di perfettissima stima e rispetto le fa umilissima riverenza...
(fonte: Enzio Strada)
penso


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